Che cos’è Rete Dafne?

Rete Dafne è un servizio specifico, pubblico e gratuito per l’assistenza alle persone vittime di reato. E’ offerto grazie alla collaborazione tra amministrazioni locali, azienda sanitaria, autorità giudiziaria, forze dell’ordine e associazioni del privato sociale che hanno per scopo la cura delle persone e delle relazioni che hanno sofferto in conseguenza di un reato.

Perchè il nome Dafne?

Dafne è un personaggio della mitologia greca, una giovane ninfa che, a causa della sua bellezza, aveva attirato le attenzioni di Apollo. Secondo Ovidio, il Dio dell’Amore per vendetta aveva fatto innamorare Apollo, colpendolo con una freccia d’oro e, allo stesso tempo, con una freccia di piombo aveva colpito Dafne rendendola indifferente alle richieste e alle attenzioni del suo pretendente. L’incontro tra i due rappresenta l’incontro tra due voleri contrastanti, tra chi vuole abusare della sua forza e del suo potere e chi non intende subire un amore non richiesto e non desiderato. Dafne decise di dire di no e chiese aiuto alla Madre Terra per evitare ciò che sentiva un pericolo. Dafne così si trasformò in alloro, rendendo vane le pretese di Apollo. Da allora, le foglie di alloro cingono il capo dei poeti, dei sapienti e degli eroi.

Il mito dunque mette in evidenza la possibilità di sottrarsi alla violenza e di trasformarsi, mantenendo intatta, come capita a Dafne, la propria integrità e bellezza.

John William Waterhouse, Apollo and Daphne

Finalità

I servizi di assistenza offerti dalla Rete Dafne sono finalizzati, innanzitutto, a rafforzare le capacità reattive di chi è stato offeso da un crimine, attraverso l’accompagnamento ai servizi presenti sul territorio, le informazioni sui diritti, il sostegno psicologico e, ove necessario, medico-psichiatrico.
Rete Dafne si propone di evitare i rischi della vittimizzazione secondaria: vale a dire il rischio che la vittima sia nuovamente esposta al reato e il rischio di non ricevere le dovute attenzioni nei suoi contatti con le strutture mediche, le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria.

Riferimenti legislativi

Rete Dafne è un servizio che risponde ai criteri indicati nella Direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato.

La Direttiva invita gli Stati membri a provvedere affinché “la vittima, in funzione delle sue esigenze, abbia accesso a specifici servizi di assistenza riservati, gratuiti e operanti nell’interesse della vittima, prima, durante e per congruo periodo di tempo dopo il procedimento penale”.

Chi può rivolgersi a Rete Dafne?

La Rete Dafne opera in alcune città italiane e offre i suoi servizi alle persone vittime di qualsiasi tipologia di reato, indipendentemente dalla loro età, genere, nazionalità, origine etnica, religione, condizione sociale ed economica. La Rete Dafne accoglie anche i famigliari o conviventi delle vittime, se hanno sofferto in conseguenza del reato. Non offre assistenza alle persone giuridiche, ad enti o associazioni neppure per mezzo dei loro rappresentanti.

Rete Dafne si occupa anche delle vittime “secondarie”

Le conseguenze di un’esperienza traumatica non riguardano, inoltre, solo le persone direttamente coinvolte. Vi è anche chi è colpito da conseguenze indirette di un trauma, le cosidette “vittime secondarie” (i partner o i famigliari, i soccorritori, il personale ospedaliero che ha curato le vittime etc…)

A quali operatori si rivolge Rete Dafne?

Le attività della Rete Dafne sono rivolte anche alle Forze dell’Ordine, i Magistrati, gli Operatori sociali e sanitari del pubblico e privato sociale, per favorire una riflessione sul tema della vittimizzazione, facilitare la conoscenza e il confronto sulle buone prassi di accompagnamento delle persone offese, diffondere le informazioni relative al sostegno offerto dalla Rete Dafne.

Rete Dafne Italia

Rete Dafne Italia ha l’obiettivo di promuovere – anche mediante il loro coordinamento – la costituzione di servizi di assistenza e protezione per le vittime di qualsiasi tipo di reato perseguito dall’ordinamento italiano, senza distinzioni di genere, età, nazionalità, razza, religione, condizione socio-economica e sanitaria, o comunque fondate sulla qualità soggettiva della vittima, sulla natura del reato o su altre caratteristiche personali o oggettive, in coerenza con quanto disposto dal D.L. n. 212 del 15 dicembre 2015 recante “Attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012”, dalla Legge n. 122 del 7 luglio 2016 “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea”- Legge Europea 2015-2016.

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