Intervista a Daniela Marcone, vice presidente di Libera. Con lei ci avviciniamo alle vittime della criminalità mafiosa, dopo aver cercato di conoscere più da vicino le vittime della strada, del terrorismo e della violenza contro le donne.

… quando fu ucciso mio padre, Francesco Marcone, avevo 25 anni. Il 31 marzo del 1995 tornai a casa, alle 19.15 circa, e trovai il suo corpo riverso sulle scale del portone di casa nostra a Foggia. Erano arrivati sul luogo, prima di me, due poliziotti e uno dei due mi soccorse (caddi per terra appena mi resi conto che il corpo senza vita apparteneva a mio padre) e successivamente mi accompagnò all’interno del nostro appartamento. Nelle convulse ore successive, di cui ho un ricordo sfuocato, mi rimangono impresse proprio le parole di questo agente di polizia che mi disse che avrei dovuto essere forte perché mio padre era stato ucciso dalla mafia …

quando fu ucciso mio padre, Francesco Marcone, avevo 25 anni. Il 31 marzo del 1995 tornai a casa, alle 19.15 circa, e trovai il suo corpo riverso sulle scale del portone di casa nostra a Foggia. Erano arrivati sul luogo, prima di me, due poliziotti e uno dei due mi soccorse (caddi per terra appena mi resi conto che il corpo senza vita apparteneva a mio padre) e successivamente mi accompagnò all’interno del nostro appartamento. Nelle convulse ore successive, di cui ho un ricordo sfuocato, mi rimangono impresse proprio le parole di questo agente di polizia che mi disse che avrei dovuto essere forte perché mio padre era stato ucciso dalla mafia …

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