La Direttiva 2012/29/UE prevede, in ogni stato membro dell’Unione Europea, la creazione di servizi per l’assistenza e la protezione delle vittime di reato prima, durante e dopo il procedimento penale. La Direttiva stabilisce regole minime affinché in ogni paese membro dell’Unione siano garantiti – tra l’altro – dei servizi di informazione, assistenza e protezione per le vittime di qualsiasi tipo di reato senza distinzioni fondate sulle qualità soggettive della vittima, sulla natura del reato o su altre caratteristiche personali o oggettive.

Il nostro impegno

Rete Dafne Italia ha l’obiettivo di promuovere – anche mediante il loro coordinamento – la costituzione di servizi di assistenza e protezione per le vittime di qualsiasi tipo di reato perseguito dall’ordinamento italiano, senza distinzioni di genere, età, nazionalità, razza, religione, condizione socio-economica e sanitaria, o comunque fondate sulla qualità soggettiva della vittima, sulla natura del reato o su altre caratteristiche personali o oggettive, in coerenza con quanto disposto dal D.L. n. 212 del 15 dicembre 2015 recante “Attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012”, dalla Legge n. 122 del 7 luglio 2016 “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea”- Legge Europea 2015-2016.

Gli scopi di Rete Dafne Italia

  • elaborare linee guida da diffondere alle Associazioni già operative nel settore;
  • pubblicizzare con mezzi adeguati i servizi di assistenza sì da favorire la conoscenza e l’accesso ai servizi esistenti su tutto il territorio nazionale da parte delle vittime e dei diversi operatori;
  • favorire e promuovere lo studio e la ricerca scientifica delle tematiche relative alla tutela e all’assistenza delle vittime di reato;
  • partecipare a progetti locali ed europei in materia di vittimologia e assistenza alle vittime di reato;
  • promuovere, nelle diverse realtà locali, l’avvio di servizi di assistenza alle vittime di reato e supportarli favorendo lo scambio di esperienze e attivando momenti di informazione, formazione, supervisione;
  • coordinare e raccordare le attività dei servizi sul territorio nazionale rendendone coerenti gli obiettivi e le modalità di intervento;
  • favorire la conoscenza e l’accesso ai servizi esistenti su tutto il territorio nazionale da parte delle vittime e dei diversi operatori;
  • rilevare i fabbisogni formativi degli operatori dei servizi, delle Forze dell’ordine, del diritto nelle materie attinenti l’assistenza alle vittime di reato;
  • favorire ed erogare la formazione degli operatori addetti ai servizi pubblici e/o privati di assistenza alle vittime anche mediante il dialogo con le Università ed istituzioni di ricerca italiane e straniere;
  • elaborare e implementare strumenti di rilevazione dei dati relativi ai servizi esistenti di assistenza alle vittime di reato e rilevarli periodicamente, anche in collaborazione con le autorità centrali italiane preposte alla comunicazione degli stessi alle autorità europee;
  • attuare, a livello nazionale, attraverso un nucleo di operatori appositamente formati, interventi di assistenza alle vittime di reati di particolare e straordinaria gravità;
  • candidarsi come Full Member di Victim Support Europe in rappresentanza dell’Italia.

Contributi pubblici Rete Dafne Italia

Nel corso dell’esercizio 2021, Rete Dafne Italia ha beneficiato di un contributo di euro 46.705,23 deliberato dalla Regione Lombardia per la supervisione ed il monitoraggio del progetto “Un futuro in comune” gestito dalla Regione Lombardia – CUP E59J21011260003

Nel corso dell’esercizio 2022, Rete Dafne Italia ha beneficiato di un contributo di euro 38.809,92 deliberato dalla Regione Lombardia per la supervisione ed il monitoraggio del progetto “Un futuro in comune – annualità 2022” gestito dalla Regione Lombardia.

I paesi non dotati di una rete nazionale di servizi di assistenza alle vittime

  • Italia
  • Bulgaria
  • Grecia
  • Cipro
  • Lituania
  • Lettonia
  • Romania

Indagine dell’Agenzia Europea sui Diritti Fondamentali pubblicata nel febbraio 2015

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