COME FUNZIONA?

L’aver subito un reato, una violenza, un’intrusione insensata ed improvvisa, a volte messa in atto da persone con le quali si ha un legame significativo, sulle quali erano riposti fiducia ed affetto, può generare un malessere profondo, accompagnato da angoscia e vissuti d’impotenza.

I colloqui di sostegno psicologico costituiscono un’occasione importante per le persone che, nel corso della prima dell’accoglienza, sentono la necessità di un luogo ed un tempo in cui elaborare un sapere sulla propria sofferenza.

Il percorso, che ha in linea generale una durata prefissata di dieci colloqui, rinnovabili per altri cinque, offre la possibilità di ripercorrere il filo della storia, dandone una lettura ed un senso. Se le condizioni permettono di reperire l’implicazione soggettiva in ciò che provoca sofferenza, si produce un effetto terapeutico con un allentamento del malessere, un aiuto importante per portare avanti tutto ciò che una denuncia comporta emotivamente, uscire dalla situazione d’impotenza e mettere in atto quelle risorse soggettive che sembravano perdute.

A CHI E’ RIVOLTO?

In alcune situazioni il reato può creare una profonda lacerazione nell’esistenza di una persona, la quale pare non riuscire più a ritrovare la strada per riprendere il filo della vita, che sembra essersi interrotta. In tali casi, il sostegno psicologico può funzionare come un accompagnamento nel ritrovare e, alle volte, inventare creativamente le condizioni che rendano possibile il ripristinarsi di un nuovo equilibrio e di una nuova modalità di stare nei legami sociali.

LE RETI CHE PREVEDONO QUESTA ATTIVITA’

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